AVUS |
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| Un pensiero per la Via Appia, composizione scritta per i Littoriali minori dei balilla Magistra Via benigna che abbracci italiche terre città rivi marine custode gelosa dei resti dei figli di Roma mostri perenne l’aspetto solenne del tempo passato ed io che oso calpestare le pietre che videro trionfi glorie sconfitte miserie sento aleggiarmi d’intorno le ombre d’una Roma possente e nel silenzio che grava sulla terra sopita odo elevarsi il lamento d’ un popolo spento
e questa è una versione leggermente diversa, quella definitiva però è la prima sovrastante:
Via benigna che accogli i resti dei figli di Roma conservi perenne l’aspetto solenne del tempo passato ed io che oso calpestare le pietre che videro i miei avi raccolti accanto a resti gloriosi sento aleggiarmi d’intorno le ombre d’una Roma possente e nel silenzio che grava sulla terra sopita odo elevarsi il lamento d’un popolo spento Concludevo precisando che “spento” non significava “morto”, dalle ceneri di un fuoco può sempre risprigionarsi una fiamma. Le composizioni non prevedevano punteggiatura e generarono le perplessità della professoressa di italiano vista anche la mancanza di rime, metrica … di tutto (però non risultarono sgradite). Inutile dire quale sia la migliore, o forse non lo sono entrambi, in ogni modo c’è che a me sono sempre piaciute. Per i miei amici eterei, pur se hanno affermato di essere lontani, io mi illudo che Quinto, Lucius Hostilius Mancinus, probabile progenitore, nonché Pierluigi, amico nel senso assoluto, mi siano stati accanto e abbiano suggerito in qualche modo pensieri, commenti, ricordi. Su ciò ovviamente non posso metterci la mano sul fuoco, come fece il Muzio Scevola progenitore dei Mancinus e Mancini (già, si ustionò la destra) come riportato nei libri di testo e forse fatto realmente avvenuto.Edited by AVUS - 28/11/2017, 23:18
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