Il consenso del PFR superiore a quello dell'antifascismo, le verità "rivoluzionarie" di un autore scomodo

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tribvnvs
view post Posted on 6/8/2007, 21:36     +1   -1




"Passiamo ad un'altra leggenda da sfatare: quella che gli italiani fossero contrari al regime di Mussolini. Non è vero: l'Italia è stato un paese in grandissima parte attratto dal fascismo o senz'altro fascista. Almeno sino al nostro ingresso nella II GM. Nel ventennio gli antifascisti sono stati una piccola minoranza, molto piccola. E costituita quasi per intero dai comunisti: opositori solitari, avversari ostinati e spesso eroici.
Molti italiani restarono fascisti anche dopo i disastri originati dalla guerra, dalla nostra alleanza con la Germania nazista e dalla catastrofe dell'8 settembre.
La RSI ha avuto una consistente base di massa, in tutti i ceti sociali. Questo consenso, assai più ridotto ma ben più rischioso di quello del ventennio concluso dalla crisi del 25 luglio 1943, rimase intatto per i 20 mesi della guerra civile. Non si attenuò neppure quando risultò chiaro che Mussolini ormai aveva perso l'ultima battaglia. Sa da cosa l'ho capito?"
- "Dagli elenchi dei giustiziati dopo il 25 aprile? [..]"
"Sì, ma anche da quelli dei fascisti uccisi prima, nel corso della guerra interna. Non parlo soltanto dei militari delle divisioni del maresciallo Graziani e dei volontari dei reparti politici.
Mi hanno colpito soprattutto le migliaia di civili, legati in modi diversi alla RSI. Uccisi o fatti sparire dai partigiani per tanti motivi diversi, ma spesso soltanto per la loro adesione al Partito Fascista Repubblicano. Era una tessera pericolosa, che poteva costare la vita. Eppure la presero in tanti.
Quasi sempre era gente qualunque [..]: impiegati, insegnanti, artigiani, operai, pensionati, casalinghe, professionisti, contadini, piccoli propietari agricoli, sacerdoti e così via. Oggi diremmo: ecco una parte dell'Italia profonda, quella che sembra estranea alla grande storia. E che invece non lo era per la storia del fascismo.
[....] La nostra guerra interna è stata combattuta soltanto da due minoranze: quella antifascista e quella legata alla RSI. E quest' ultima, soprattutto nelle grandi città dell'Italia settentrionale, era più robusta della prima."

Da G. Pansa, "La grande bugia", pag. 190 e sgg.

 
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alexas86
view post Posted on 30/8/2007, 15:00     +1   -1




si, leggendo i primi versi, mi sono ricordato subibto che la frase era presente nel libro di pansa che ho preso 7 giorni fà e che sto per terminare, un anno or sono non avevo neanhce un libro di pansa perchè alle volte preferiamo ( o almeno io) comprare libri di parte da cui scoprire dentro le pagine alcune informazioni nuove o meglio tesi nuove , ma poi mi son deto che se uno scrittore di "sinistra" prova a ricrivere una storia così "negata" dalla sinistra deve avere del coraggio e poi vuol dire che tutto quello che diciamo "noi" del fascismo in fondo non è un ricordo di parte ma anche gli antagonisti in parte sono d'accordo nella chiusura dell'anpi o della stessa sinistra.

I libri che ho su pansa sono :
-il sangue dei vinti
-i figli dell'aquila
-la grande bugia (devo finirlo)
-L'utopia armata ( lo devo iniziare)

sull'argomento per me l'Italia fu fascista almeno sino all'entrata in guerra, il numero dei morti post 25 aprile per me si aggira sui 50.000 ( è presente un'associazione dei familiari della rsi con nomi, cognomi luogo e dinamiche di "fascisti" uccisi.
 
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AVUS
view post Posted on 20/10/2007, 06:38     +1   -1




Ho letto con piacere l'intervento di Giacomo e la rsp di Alexas. Avremo modo di ricolloquiare
 
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2 replies since 6/8/2007, 21:36   69 views
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